04 novembre 2008

Così è se mi pare

Apro il mio pianoforte a coda, un cenno d'intesa con la verde fata che si è seduta di fronte a me, lo zucchero bollente è la neve su cui danzano le mie dita, la musica si leva alta nel cielo e le foglie secche si adagiano sul pavimento. Infinito piacere, assoluto godimento, una metamorfosi annunciata e dal sapore di sangue che cola dalle pareti. Niente mi disturba adesso, cellule amare che delineano il mio prossimo disegno, pensieri oscuri che colorano i cieli tetri che verranno spazzati dal vento della prossima passione. Una poesia si poserà sulla mia agenda e leggerla sarà come averla scritta, viverla sarà come recitare su un grande palco davanti al pubblico che si è sempre sognato, ascoltare gli applausi sarà la miglior musica di sempre. M'immergo in una vasca piena di tempera ed i pesci nuotano con una leggerezza che non sembra reale, saltano fuori dall'acqua e spiccano il volo verso gli asciugamani dando vita ad un mondo subacqueo da indossare. L'aria si fa ebbra d'ossigeno, stento a controllare i miei passi, brividi lungo la schiena, sudo freddo, un dolore lancinante dall'interno del mio corpo, un urlo profondo e le ali escono dietro le mie spalle. Adesso posso volare, danzare dentro le note che sono sospese nell'aria, provare a cadere dal cielo senza farsi male, osservare ciò che voglio senza essere visto e trattenere il respiro a lungo senza star male. Great!