14 aprile 2009

Puzzle

Eccomi a scrivere di notte, come la maggior parte delle volte, partiamo dal presupposto che quando scrivo raramente so dove andrò a finire con le mie congetture e i miei discorsi senza un apparente filo logico. Pensiamo che ogni frase, ogni concetto che provo ad esprimere spesso è figlio di quello che sto leggendo o ascoltando nel periodo stesso in cui viene partorito. Ogni esperienza che vivo mi concede delle nuove idee o semplicemente ne fa riaffiorare altre che erano seppellite da tempo.

Mi trovo così in mano un puzzle composto da cinque tasselli (non mi metto ad elencarli ma posso condividerli con molte persone immagino) che posso sistemare in ogni ordine, avere immagini sempre diverse ma risultati omologhi, ovvero la risultante di ciò che sono e faccio. Semplice, facilissimo da capire, non si tratta del risultato finale ma giusto del fatto che esista un risultato.

Detto ciò in questo ultimo periodo ho stabilizzato una delle cinque tessere del puzzle, ho quasi trovato la soluzione in un altro e nel terzo (e forse il più importante) ho preso una decisione che è ben lontana da quello che speravo poco tempo fa ma che potrebbe portare ottimi e inaspettati frutti entro breve. Restano due tasselli, sfuggenti e incomprensibili, capaci di stravolgere la struttura degli altri tre.

Beh, lo so...non ci avete capito niente, in effetti non ha molto senso, sto modellizzando schematicamente la mia vita, quello che voglio, quello che vorrei vivere ecc ecc. Non sto usando riferimenti particolari, nomi, descrizioni e così via perchè in fondo, sono affari miei. Li scrivo qui sul blog perchè mi piace pensare che qualcuno possa leggerlo e alla fine non capirci niente. Aggiungo solo che se avete un quadro esatto di ciò che avete letto, beh, siete da ricovero.

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